Charlie Spencer Chaplin è uno dei personaggi più interessanti della storia del cinema. Nacque a Londra nel 1889. La sua vita non fu facile sin dalla nascita. Quando aveva solo 1 anno i suoi genitori divorziarono, e il clima di povertà in cui viveva si fece sempre più evidente. Il padre morì quando Charlie aveva 12 anni, la madre, affetta da turbe mentali, fu ricoverata presso un ospedale.
A soli 5 anni mostrò di avere molto talento, e entrò così a far parte di una vera compagnia teatrale.
Nel 1907 lavorò all'interno di un circo dove imparò l'arte di esprimersi senza utilizzare le parole che lo ha reso tanto famoso.
Virtuoso della pantonimia riusciva a comunicare con il pubblico utilizzando espressioni facciali che erano in grado di emozionare gli spettatori più di qualsiasi dialogo.
Nel 1914 cominciò la sua carriera cinematografica e nacque il famosissimo Charlot, ai primordi molto diverso dal personaggio imbranato e tenerissimo che conosciamo tutti.
A soli 5 anni mostrò di avere molto talento, e entrò così a far parte di una vera compagnia teatrale.
Nel 1907 lavorò all'interno di un circo dove imparò l'arte di esprimersi senza utilizzare le parole che lo ha reso tanto famoso.
Virtuoso della pantonimia riusciva a comunicare con il pubblico utilizzando espressioni facciali che erano in grado di emozionare gli spettatori più di qualsiasi dialogo.
Nel 1914 cominciò la sua carriera cinematografica e nacque il famosissimo Charlot, ai primordi molto diverso dal personaggio imbranato e tenerissimo che conosciamo tutti.
Era infatti anticonvenzionale, a tratti sprezzante. Lo stesso Charlie disse che inizialmente lo considerva solo una figura satirica. I pantaloni erano una rivolta contro le convenzioni. I baffi indicavano la vanità dell'uomo, il cappello e il bastone tentativi di dignità, i suoi scarponi impedimenti che lo intralciavano sempre.
Chaplin ha vinto due oscar alla carriera ed è riuscito a lasciare al mondo dei capolavori senza tempo, che fanno sorridere ma al tempo stesso riflettere.
Il personaggio di Charlot è emblematico a questo proposito: povero, impacciato, sfortunatissimo, ma nonostante tutto sempre pronto a fare del bene e a dimostrare una dignità e una nobiltà d'animo commoventi.