sabato 28 marzo 2009

Altre riflessioni (ma quanto rompo i bibo...)

In questi giorni ho riflettuto su "Coltivare le Connessioni" (http://www.scribd.com/doc/12859285/Coltivare-Le-Connessioni).

Delle cose che ho letto condivido profondamente il bisogno di cambiare e di imparare ad "affrontare la successione sempre più serrata di mutamenti" che il mondo ci propone.
Penso che la scolarizzazione, specialmente a livelli universitari, abbia dei grandi limiti e necessiti di cambiamenti, soprattutto da parte di quei professori che dovrebbero insegnarci a vivere.
Tuttavia in questi due anni di università ho conosciuto professori (purtoppo ancora pochi!) che hanno dimostrato di essere a conoscenza del problema e di impegnarsi per risolverlo.
Ritengo che per uno studente, per una persona in via di formazione, sia fondamentale avere dei maestri, qualcuno da seguire.
Dato che siamo in un "contesto medico" faccio un esempio inerente a questo: un pediatra non potrà mai imparare a curare un bambino girando per il web. Magari potrà trovarvi informazioni interessanti, scambiare pareri con altri medici, ampliare le sue conoscenze, ma per tutto il resto occorre la pratica, il contatto umano, qualcuno che ti stia vicino e ti insegni.

Quello della rete è un contatto per metà, anche se ormai fondamentale per coltivare le proprie connessioni. Ammetto che non riuscirei a fare a meno di internet, dei miei feed, e dei miei contatti, ma considero allo stesso modo fondamentali (forse anche di più) le connessioni che partono dal "mondo reale" e che possono essere sviluppate in seguito in rete.