giovedì 9 aprile 2009

Copyright: parliamone...

Ommammamiasantocielobenedettoettoetto!!! Ma quanto era lungo il fumetto che ci ha dato il proffe?
Ieri sera quando ho aperto il pdf pensavo fossero solo alcune vignette...alla ventesima pagina pensavo che non ne sarei uscita più viva...comunque ce l'ho fatta (più o meno).
Adesso smetto di parlare di me...e comincio con il post.

Il copyright...sono sicura che quando Anna d'Inghilterra nel sedicesimo secolo emanò le prime normative sul diritto di copia (che erano solo un primo abbozzo rispetto a ciò che regola il copyright ai nostri giorni) non pensava assolutamente che dopo secoli questo avrebbe creato così tanti dibattiti e discussioni.
Sicuramente le povera Anna (ormai siamo entrate in confidenza) non pensava neppure che il mondo sarebbe cambiato così tanto, specialmente dopo la nascita e la diffusione di internet e dei mezzi d'informazione.

Il fumetto (http://www.law.duke.edu/cspd/comics/) ha per protagonista una donna che vuole realizzare un documentario e che trova numerosi problemi nel farlo e questo perchè le nostre leggi sul copyright, pur essendo fondamentali, diventano al tempo stesso una limitazione. Questo perchè, come molte leggi, non sono comprese fino in fondo, sono soggette a varie interpretazioni e talvolta anche "sfruttate" per raggiungere i propri scopi.

E' difficile, alla luce delle sole leggi sul copyright, capire in modo univoco cosa può essere effettivamente fatto o non fatto. E così ci sono casi, come uno di quelli raccontati nel fumetto, in cui persone chiedono clearing (pagamento) del copyright anche solo per la suoneria di un cellulare o per un programma televisivo comparso per caso su uno schermo durante le riprese di un documentario.
Ma il copyright non dovrebbe essere una prigione per coloro che vogliono creare, produrre, migliorare qualcosa.

Copyright is not an end in itself. It is a tool to promote the creation and
distribution of knowledge and culture.

In un mondo in cui la diffusione della conoscenza è in continua crescita (specialmente grazie a Internet) è necessario stabilire dei confini che permettano questa diffusione in modo chiaro.
Purtroppo per il momento questo non è del tutto compreso da molti e comunque difficile da realizzare.